Francesco Colantonio
Mi presento sono Francesco Colantonio chef classe 1992, nato è cresciuto a Napoli, all’età di 13 anni durante l’ultimo anno delle scuole medie la cucina mi entra nelle vene per esigenza personale, al rientro in casa mi ritrovavo per problemi di orari a dovermi cucinare, i miei genitori per consentirci una vita è un futuro magnifico sono sempre stati occupati dal lavoro, mi hanno insegnato che nella vita l’umiltà, il lavoro e l’educazione sono le fondamenta per crescere con dei sani principi.
Iniziai a quell’età ad entrare in cucina di casa a prepararmi dei pasti, non sapevo accendere nemmeno un fornello, ma pian piano giorno dopo giorno lèggevo ricette, guardavo video, programmi in tv, chiedevo a mia mamma la sera come cucinava, la osservavo.
Molti cari amici chef sono legati ai ricordi delle nonne, la loro passione è nata da loro, purtroppo questo per me non è accaduto, un po’ per la mia giovane età, ma soprattutto per non aver avuto tempo di poter cucinare con la mia magnifica nonna una cuoca d’altri tempi, solo dopo la sua morte ho capito che è stata lei na scegliermi questa vita da chef.
Finite le medie, non avevo dubbi sulla mia scelta scolastica, gli studi alberghieri mi aspettavano, la cucina era dentro di me.
Amavo ogni sua forma ogni sua dimensione, voti alti studiavo dalla mattina alla sera.
Iniziato il mio 2 anno, venni selezionato dalla scuola come miglior alunno, mi prelevarono per immettermi nel mondo del lavoro, fu così che entrai nel mio primo 5 stelle lusso della costiera amalfitana, Casa Angelina Luxury Hotel.
Affiancavo lo scuola al lavoro, non è stata semplice ma sono passati 5 anni magnifici tra studio e lavoro.
Al Conseguimento del diploma la mia voglia di viaggiare mi assale così da portarmi un po’ in giro per l’Italia, Svizzera, Francia, Spagna.
Affiancavo le mie esperienze lavorative a tanti corsi professionali ( cioccolateria, lievitati, zucchero, panificazione) ho sempre pensato che un cuoco debba avere un bagaglio culturale ampio dalla pasticceria alla sala, dalla sommellerie alla reception.
Un elemento importante per arricchire le proprie esperienze gastronomiche è sicuramente la conoscenza di luoghi:
dell'acqua, della terra, dell'aria, elementi che del carattere del territorio ne conservano memoria, dando a frutta ed animali sostanza
e gusto. Fondamentale è anche la conoscenza degli abitanti e del clima.
Consulente e appassionato del mondo dei lievitati, amo l’idea che un carica batterica enzimatica possa far nascere prodotti da forno.
Quando mi chiedono cosa sia per la cucina, rispondo è l’ossigeno che mi tiene in vita, non potrei vivere senza.
Manicale nella pulizia degli ambienti, alla
Perfezione del prodotto finito, alla percezione del gusto di ogni singolo ingrediente.
Non amo chef che trascurano la panificazione, la pasticceria oppure che studiano solo per una determinata direzione lavorativa.
La cucina è condivisione, amore, far star bene il nostro organismo, solo mangiando bene possiamo vivere in ottima salute.
La mia filosofia di cucina si basa su tre fattori importanti, rispetto della materia,equilibrio e sostenibilità, un concetto netto preciso che va ad impreziosire ogni piatto.
Mi piace rapportarmi con la clientela, fargli capire la mia cucina, parlare dei nostri fornitori, far prevalere i piccoli artigiani e sempre meno le grandi industrie, far viaggiare loro con la mente portandoli ad un esperienza indimenticabile ad ogni piatto.
Sono un appassionato dell’enologia, la mia permanenza in Francia mi ha stimolato tanto sotto questo aspetto, mi piace confrontarmi con il Somellier, capire come il vino completa i miei piatti, non esiste un’esperienza culinaria perfetta senza un ottimo vino.
La ristorazione Fine Dining mi ha fatto sviluppare un’ estenuante precisione millimetrica di ogni singolo angolo della cucina, cercando sempre la perfezione.
Mi piace descrivermi come uno Chef
Preciso, pignolo ma con tanto cuore verso il prossimo.
Uno dei compiti che fanno onore al buon cuoco è quello di divulgare ed incrementare la cultura gastronomica, per un verso insegnando a mangiar bene e correttamente con il cibo offerto in tavola, per altro verso istruendo i giovani e passando il testimone a chi lo merita.